Collaborazione tra Acr-Crv-Aics!

Alla Vice-Presidente Centroricerchevalassinesi Acr-crv Ketti Concetta Bosco, Direttrice del SANREMESE... All'amico Rocco Silvestri Poeta e poliedrico artista.. ALLA GIURIA: Attilio Zappaterra, Tommaso Sambataro, Lidia Landi, Enea Coscelli , Ernesto Bortone, Lorenzo Lenzini, Leonardo Salluzzi e ai Presidenti della Giuria Don Gino Rigoldi e l'Ass. Carmela Rozza .. Al Compagno e amico Arch. Roberto Biscardini .. un GRAZIE SINCERO per la collaborazione e per la proposta di collaborazione..con un GRANDE e SENTITO Sito di MILANO. l'URBAN CENTER.. sito nel Salotto di Milano da Vedere. .. esprimendo un "auspicio"... Tramite una GRANDISSIMA ARTISTA MILANESE Stefania GALLELLI (che ci ha INCANTATO con la sua SUBLIME interpretazione del VERO MILANESE), il Preside Vincenzo Costabile e la Prof.ssa Paola SAQUELLA della Scuola De MARCHI-GULLI, il Coro TULIPANO ..e la Maestra che ha DIRETTO... MIRABILMENTE l'esibizione MAGISTRALE.. graditissima dal pubblico, dalle scuole presenti, dal colto e numeroso pubblico e dalla GIURIA dell'Oscar 2014-2015 No al bullismo... Organizzato dall'Acr Onlus Di Fatto di RIO Merzario di Milano e Sanremo e da Ketti Concetta Bosco ..all'Urban Center di Acraccademia Il Milanese, l'AICS e l' Arci Olmi Milano.. Se è possibile si collabori sempre di più con partecipazione attiva dei ns sodalizi.. e con spirito aperto e critico! Dobbiamo contituire,tramite PROTOCOLLI operativi,una collaborazione disinteressata e concreta. www.acraccademia.it

mercoledì 21 dicembre 2011

http://www.acraccademia.it/STAFF.html

http://www.acraccademia.it/Il%20Milanese%20pag%201.html
Musiche natalizie da tutto il mondo Nell’ambito delle iniziative natalizie promosse dall’Assessorato al Turismo del Comune di Sanremo si inserisce un circuito di concerti programmati nelle chiese delle principali frazioni cittadine. Sotto il titolo di “Musiche Natalizie da tutto il mondo” si alterneranno due diversi programmi capaci, entrambi, di attirare grandi attenzioni così come avvenuto lo scorso anno quando si era inaugurata questa felice esperienza.
Il duo torinese Les Méli Mélo tornerà a Coldirodi la sera di Natale (ore 23.00) per aprire con un intenso concerto chiamato “Carillon di Natale” la Santa Messa officiata da Don Pasquale Traetta nella Chiesa di San Sebastiano, tradizionalmente affollatissima. Si eseguirà un repertorio di brani natalizi di diversa estrazione (per provenienza geografica e data di composizione) con una cascata di note proposte da fisarmonica e violino.
Il duo italio-brasiliano composto dalle cantanti e strumentiste Valbilene Coutinho e Marisa Fagnani è invece protagonista di un trittico di eventi, programmati, sempre in chiesa, lunedì 26 dicembre (Bussana Nuova, ore 16.00), venerdì 6 gennaio (Poggio, ore 16.00) e sabato 7 gennaio (Verezzo San Donato,ore 21.00). Trai brani che verranno presentati nel programma “Natale di colori e note” classici internazionali di varie epoche (White Christmas, Tu scendi dalle stelle, Imagine, So This is Christmas) e alcune ninne nanna brasiliane, colme di dolcezza.
Gli eventi saranno anche occasione per conoscere le chiese che ospitano i concerti, ognuna con le sue particolarità artistiche e architettoniche.
I concerti sono ad ingresso gratuito.
L’organizzazione è a cura della Cooperativa CMC di Sanremo.
Programma
Sabato 24 Dicembre - ore 23.00
Coldirodi, Chiesa di San Sebastiano “Carillon di Natale” con Les Méli-Mélo
Elisabetta Bosio (violino) .. Alessandra Osella (fisarmonica)
Lunedì 26 Dicembre- ore 16.00
Bussana nuova, Santuario del Sacro Cuore di Gesù
Venerdì 6 gennaio – ore 16.00
Poggio, Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita
Sabato 7 gennaio 2012 - ore 21.00
Verezzo San Donato, Chiesa di San Donato “Natale di colori e note”  con
Marisa Fagnani (voce e chitarra) .. Valbilene Coutinho (voce e percussioni)
Per informazioni: Cooperativa CMC-Sanremo 0184 544633
http://www.acraccademia.it/STAFF.html

lunedì 12 dicembre 2011

Ciao.. a tutti i SOCI..
a presto.
da
acr-onlus e da sergio e ketti
http://blog.libero.it/ACRILSANREMESE/view.php?nocache=1323685688

lunedì 5 dicembre 2011

«Non credevo che la vita fosse così lunga» a cura di Giovanni Colombo

www.acraccademia.it
http://blog.libero.it/ilbaggeserorepo/

http://www.acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%203.html

http://blog.libero.it/acrilmilanese/view.php

http://blog.libero.it/4658LEALTA/
Vi trasmetto l' articolo che ho scritto sulla vicenda del San Raffaele
per la rivista Il Margine.
Di questa illuminante storia italiana si occuperà anche Report nella puntata
di domenica 11 dicembre.
Chi ci salverà? Forse le Banche, la Massoneria, il Vaticano?
Da anni sento sotto i piedi l' abisso. E da anni, per non scivolarci dentro, mi
aggrappo a un filo d'erba. Mi ci aggrappo... e tiene...
Ci risentiamo nel 2012, auguri di un bianco Natale
Giovanni

p.s. Allego anche l'email che ho scritto a settembre sul caso Penati e
che molti di voi non hanno ricevuto.

-----------------------


«Non credevo che la vita fosse così lunga»
Note in libertà su don Verzè e il San Raffaele


L’unico che poteva scrivere un vero articolo su don Luigi “Maria”
Verzè – il «Maria» è una libera aggiunta del don, di seguito “il
dV” – e sulla sua creatura, il San Raffaele – «pietra di Dio
che guarisce», di seguito “il SR” – non c’è più. Era Mario Cal,
il suo braccio destro, l’amico fraterno, il Supersigillo (vedi sotto
chi sono gli esoterici Sigilli), per 21 anni vicepresidente operativo
della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor (di seguito “la
Fondazione”). Il 18 luglio scorso si è sparato un colpo in testa,
lasciando due lettere e 12 scatoloni di documenti ora all’esame dei
giudici.
Un altro che dovrebbe scrivere ma non può più farlo, per le sue
precarie condizioni di salute, è il cardinale Carlo Maria Martini. Un
vero peccato, avrebbe potuto spiegarci meglio le sue parole del 14 marzo
2010, durante la festa per il 90° del dV (sul palco dei festeggiamenti
c’erano, insieme col Cardinale, Silvio Berlusconi e Ferruccio de
Bortoli), così riportate il giorno dopo dal Corriere della Sera
(articolo a p. 8 di Paolo Foschini): «Lo amo e lo stimo tanto – dice
Martini … Martini ha pronunciato l’elogio genetliaco del suo amico
“San Luigi” (un lapsus applaudito: “Ho precorso i tempi” ha
poi scherzato il Cardinale) elencandone le doti: “audacia
dell’aquila, coraggio del leone, passo felpato dell’antilope”.
E dicendone la “prudenza del serpente” ha citato il corrispondente
termine greco, che implica “saggezza ma anche astuzia e direi
furbizia”».
Altri ancora che dovrebbero sentire l’urgenza morale di scrivere sono
i filosofi dell’Università Vita – Salute (sulla nascita della facoltà
vedi la mia invettiva La strana coppia Cacciari – don Verzè, “Il
Margine” 6/2002). Nomi d’eccellenza, dotati di altissima visibilità
mediatica. Parlano su tutto ma proprio su tutto, in particolare sulle
nefandezze dell’amico del dV (tema arcinoto e in fondo neanche così
eccitante), non hanno molto da fare, almeno in Università (gli iscritti
al primo anno sono una ventina), ma finora non hanno trovano il tempo e
l’ardire di interrogarsi in profondità su quel che sta succedendo in
via Olgettina. Dopo qualche dichiarazione sulla “libertà non
negoziabile” assicurata dal prete, si sono chiusi in un
incomprensibile silenzio. E dire che la materia su cui philosophari è
piuttosto ampia.
Ubi deficiunt equi, trottant aselli. Accontentatevi dunque di qualche
nota in libertà di un quidam de populo. Provo a riassumere per punti lo
stato dell’arte.


Lo stato dell’arte (a fine ottobre 2011)
1. Il SR è una potenza sanitaria di prim’ordine. Sorto nel 1969
nell’hinterland milanese per ispirazione divina («Il nostro primo
azionista è Cristo», ha detto più volte il dV) e dall’iniziativa
dell’Associazione Centro di Assistenza Ospedaliera S. Romanello
(trasformatasi poi nella Fondazione), è un’eccellenza in Italia e in
Europa, una vedetta della ricerca, una struttura privata accreditata che
accoglie decine di migliaia di pazienti, e a cui la Regione Lombardia
versa ogni anno più di 400 milioni. Nel corso degli anni l’attività
della Fondazione si estende ben oltre l’IRCCS (Istituto di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico) di Milano 2: si va dagli altri ospedali in
Italia e all’estero (India e Brasile), all’Università Vita –
Salute (facoltà di medicina, psicologia, filosofia), dalle società di
servizi e di edilizia alle biotecnologie, dai laboratori di ricerca alle
aziende agricole, dagli alberghi di lusso a una casa editrice.
2. Questa imponente corporation, dopo aver attraversato varie e anche
burrascose crisi di crescita, negli ultimi anni scivola progressivamente
in una profonda crisi finanziaria. All’inizio del 2011 diventa urgente
trovare un nuovo assetto patrimoniale e gestionale. L’amico Silvio
viene sentito per primo. Ma la sentenza della Corte d’Appello sul Lodo
Mondatori – che ha imposto a Fininvest il pagamento di 560 milioni di
euro alla holding di Carlo De Benedetti – congela le intenzioni del
premier, non più in grado di venire incontro alle necessità dell’amico
prete. Mentre si ipotizza una cordata di salvatori, guidata da Giuseppe
Rotelli, uno dei maggiori imprenditori della sanità lombarda e italiana,
si mette in moto il segretario di Stato Vaticano, il cardinal Tarcisio
Bertone, con due suoi uomini di fiducia, il banchiere Ettore Gotti
Tedeschi, presidente dello IOR, e il manager della sanità Giuseppe
Profiti, presidente dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
3. Esaminata la situazione, il cardinal Bertone decide di intervenire.
Il 15 luglio una nuova squadra entra nel Cda della Fondazione: oltre a
Profiti e Gotti arrivano altri due uomini di Bertone, l’ex
guardasigilli Giovanni Maria Flick e l’imprenditore cattolico genovese
Vittorio Malacalza. Completano il board Massimo Clementi, preside della
facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Vita Salute, e
Maurizio Pini, professore di accounting della Bocconi. Il dV resta sì
Presidente ma senza più deleghe operative. A Profiti, nominato
vicepresidente, toccano tutti i poteri di ordinaria e straordinaria
amministrazione.
4. Tre giorni dopo, il 18 luglio, si suicida Mario Cal. Nessuna
dichiarazione ufficiale da parte della Fondazione.
5. Le pressioni della Procura di Milano per avere quanto prima un piano
di risanamento costringono il Cda al lavoro per tutta l’estate. I
revisori di Deloitte, il superconsulente Enrico Bondi, i legali dello
Studio Origoni chiariscono le cifre: i debiti ammontano a un miliardo e
mezzo di euro; solo nel primo semestre del 2011 le perdite si attestano
sui 40 milioni di euro; ci sono centinaia di fornitori dell’ospedale
che non vengono pagati da due anni e sono anch’essi sull’orlo del
fallimento.
6. Il 14 settembre viene presentata al Cda l’offerta dello Ior e di
Vittorio Malacalza. Essa prevede il salvataggio di quasi tutte le
attività ospedaliere e di ricerca con il relativo personale (3.800
dipendenti). Il corrispettivo è di 250 milioni di euro, oltre
all’accollo di passività stimabili in circa 500 milioni di euro.
Secondo il progetto, le attività e le passività saranno trasferite a una
nuova società: controllata da quest’ultima nascerà una Fondazione che
avrà esclusivamente compiti di salvaguardia dello spirito originale e
che potrà continuare a ricevere i contributi del cinque per mille. La
vecchia fondazione incasserà il valore della nuova società, dismettendo
le attività rimaste e pagando i creditori (i privilegiati in forma
piena, i chirografari in una misura ridotta, dal 52 al 60 per cento).
7. Mentre il Cda analizza il progetto, il 23 settembre la Procura di
Milano, constatato lo stato di insolvenza, chiede il fallimento del SR.
Il Cda della Fondazione si dà una mossa: il 7 ottobre approva
definitivamente l’offerta Ior-Malacalza e dà mandato ai legali di
presentarla, sotto forma di richiesta di concordato preventivo, al
Tribunale fallimentare. Il 21 ottobre si dimettono all’improvviso i
consiglieri Massimo Clementi e Maurizio Pini: «per motivi strettamente
personali», recita il comunicato ufficiale.
8. Il 28 ottobre il Tribunale di Milano dà il via libera alla proposta
di concordato preventivo e nomina come commissari Rolando Brambilla,
Luigi Giovanni Saporito e Salvatore Sanzo. A loro spetta il compito di
“sorvegliare” un Cda in palese conflitto d’interessi con gli
offerenti Ior- Malacalza e di tenere aperta la porta ad altre eventuali
offerte. I creditori hanno tempo fino al 23 gennaio 2012 per esprimersi
sulla proposta: senza la loro approvazione, il piano salterà.

Da questi dati emerge una situazione non ancora definitiva ma dai
contorni già chiari. È finito il SR di dV e, come capita alla fine di
ogni epoca importante, c’è da riflettere a lungo per capire, imparare,
cambiare. Per questo – ripeto – è sorprendente il silenzio dei
maitres à penser. Perché non parla almeno lui, il capo indiscusso,
Massimo Cacciari? «Ormai è la mia voce» disse dV in un’intervista del
2007. In attesa di qualche cenno dell’alto, pongo io tre domande dal
basso. Sono le stesse che si fa pure la mia portinaia (non scherzo,
l’ho testata, non siamo al livello della Renèe de L’eleganza del
riccio ma quasi). Alle domande rispondo con la mia opinione, la mia
doxa. Di doxa in doxa possiamo tentare di avvicinarci alla verità,
all’aletheia, allo svelamento (tutto con la minuscola, le maiuscole
non sono in nostro potere).

Chi è don Verzè?
Prima domanda: ma chi è davvero il dV? L’ho visto di persona solo in
due occasioni, ho letto alcune sue interviste, ho raccolto pareri da
dipendenti del San Raffaele e ho letto svogliatamente uno dei suoi
libri, Siamo tutti nella stessa barca, scritto a quattro mani con il
cardinale Martini (sempre lui!), pubblicato nel 2009. Come posso
giudicarlo? Infatti non lo giudico, faccio solo parlare la mia pelle
(Pelle per pelle, tra l’altro, è il titolo della autobiografia scritta
con Giorgio Gandola, edita da Mondadori nel 2004). Secondo me il dV, a
dispetto dell’abito di manager, giacca e cravatta d’ordinanza, e
delle sue ardite proposte di riforma della Chiesa, è un tipico prete
veneto della generazione preconciliare. E come tutti (o quasi) i preti
di quella generazione si sente un eletto che non è tenuto a rispettare
le regole del mondo. Ciò spiega la sua allergia per le leggi (è stato più
volte indagato e condannato in primo grado, salvato in seguito dalla
prescrizione) e la sua totale avversione per il pareggio di bilancio.
Dio mi ha chiamato, io ho risposto, son diventato prete, non sono più
come gli altri cittadini, son legibus solutus, la Provvidenza
provvederà, chi può fermarmi? Così pensa il prete vecchio stampo
della cristianità lombardo-veneta.
Per di più, dV è un prete che vuole diventare un fondatore. La tensione
per l’opera l’ho vista da vicino in molti parroci ambrosiani che si
sono dannati l’anima pur di costruire chiese e oratori (è stato
chiamato il “culto della pietra”). In dV questa tensione s’è fatta
ossessione, spinta irrefrenabile verso obiettivi altissimi, per superare
pure il suo maestro, il beato Giovanni Calabria. Ogni fondatore, per
essere tale, deve usare un linguaggio immaginifico, biblico-sacrale;
deve attorniarsi di seguaci fedelissimi; deve cercare alleanze con i
potenti di turno. E tutto questo ha fatto dV, dimostrando un’abilità e
una spregiudicatezza fuori dal comune. I suoi discorsi slittano
facilmente dalla scienza alla fede, dalla teologia alla taumaturgia. Al
SR i simboli e le frasi bibliche sono ovunque, appese ai muri e persino
negli ascensori, citate negli scritti e negli incontri ufficiali. I suoi
più stretti collaboratori, disponibili a dedicarsi interamente alla
causa, li ha riuniti in un associazione riconosciuta dalla diocesi di
Verona e li ha sigillati con il sigillo dell’Apocalisse (per questo
vengono chiamati i Sigilli). Ha costruito una fitta rete trasversale di
contatti e di amicizie. A livello mondiale è amico del (fu) Gheddafi e
di Fidel Castro. Nel mondo economico è stato finanziato da tutti, e
super finanziato in particolare dalla Cariplo di Roberto Mazzotta e da
Intesa San Paolo di Giovanni Bazoli. In politica è stato vicino agli
andreottiani, alla destra Dc e ai socialisti. Intimo di Bettino, ha
sempre amato, ricambiato, Silvio. Ora sta pure flirtando con Nichi
Vendola, appassionato sostenitore del progetto del nuovo SR del
Mediterraneo in quel di Taranto. Gli unici che non sopporta sono i
cattocomunisti, «la sinistra cattolica dossettiana e lapiriana,
giustizialista e pauperista, egalitaria e autoritaria».
Il prete-fondatore non ha mai avuto freni, e in questi ultimi anni ha
schiacciato ulteriormente sull’acceleratore. La sua volontà di
espansione ha assunto contorni megalomani. Deve lasciare a tutti costi
qualcosa di eterno. Tanto più che il suo “primo socio” non protesta
mai. Molto riservato, questo Signore. Più dV lo tira in ballo («È il mio
socio di maggioranza. Se lui dice “vai avanti”, io vado avanti e
fino a che lui mi viene dietro non mi fermo»), più Lui resta in
silenzio. Era certamente silenzioso e forse pure annoiato quel giorno
del 2008 quando il don posò un’enorme statua dell’arcangelo Raffaele
sulla cupola dell’ospedale milanese. La stessa cupola, quella del
nuovo dipartimento di Medicina molecolare, da cui già pendeva una
gigantesca doppia elica che rappresenta il dna, appena sopra la
riproduzione della barca di San Pietro. Forse questo socio ama la scure
più che il merletto. Ciò che tronca, semplifica, brutalizza, più che ciò
che gonfia, complica, appesantisce. Di sicuro non apprezza il rosso nei
bilanci e i mercanti nel tempio.

Perché tanto successo?
Seconda questione: perché il dV ha riscosso un così grande successo? La
risposta sembra facile. Il don ha stretto in una morsa la realtà e
l’ha piegata ai suoi sogni carismatici, e adesso l’opera è lì,
enorme, e fa del bene a tante persone, chi può negarlo? Come si fa a non
ammirarla? L’opera incanta gli esseri umani e a nulla vale allertare
sulla presenza di anomalie (uso un eufemismo). Chi si permette di
avanzare dei dubbi viene bollato per invidioso disfattista moralista
comunista. L’opera attira sempre consenso, a prescindere dalle
forzature (uso un altro eufemismo). Anzi, proprio le forzature producono
spesso un alone epico e provocano un aumento dell’ammira-zione.
Cos’è questa inesorabile tendenza a sottovalutare gli aspetti
negativi, appena questi si presentino, perché dopo è tardi? È un’altra
delle forme in cui si manifesta la banalità del male? Ah, se i biologi,
i filosofi, i teologi parlassero… Gli studiosi che si occupano di
soma-psiche-spirito dovrebbero pur pronunciarsi sul groviglio che siamo.
Qualcosa di noi è nella luce della razionalità e della moralità, ma
molto c’è di sommerso, brividi e spinte che risalgono dalla zona più
buie del nostro io e che spingono a mollare i freni e a partire per la
tangente. La storia insegna che purtroppo sono i chierici, coloro che
per tutta la vita hanno distillato belle parole e inseguito splendide
teorie, i primi a finire ammaliati dalla vista dell’opera, della
“carne”, anche quando questa è opaca, ammalorata, costruita su
parole sbagliate o menzognere.
In ultima istanza, il successo esagerato e prolungato di dV mi sembra
una tipica sottovalutazione della presenza del male. Libera nos a malo…
perché non recitiamo più il Padre Nostro?… Dai sicuri di sé, presuntuosi
e arroganti, dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti, dall’egoismo
sdrucciolo che abbiamo tutti quanti, libera, libera nos Domine… da
quanto tempo non cantiamo più Guccini? Noi siamo perennemente assonnati
e non ci preoccupiamo mai del male in fase preventiva, al mattino,
quando l’opera sta sorgendo. Invece «la natura delle cose sta nel loro
nascimento»… da quanto tempo non studiamo più Gianbattista Vico? Men che
meno ce ne preoccupiamo sotto il sole di mezzogiorno. A quell’ora solo
applausi e champagne.
Ma la sera arriva presto, specie in ospedale. A disastro avvenuto siamo
costretti a intervenire. Ma lo facciamo sempre alla nostra maniera,
svogliatamente, superficialmente, senza incidere il tumore in radice.
Rimuoviamo il peccatore, l’egomaniaco, ma non vogliamo capire il
peccato, la patologia, e fare metanoia, cambiare mentalità. Vogliamo
tornare subito nel nostro letto. Il mondo non è che sonno. Il mondo
vuole la ripetizione addormentata del mondo. Il Vaticano che arriva con
zuavi e palafrenieri darà una sveglia?

Perché il Vaticano interviene?
Terza e ultima domanda: perché il Vaticano interviene? Il SR è laico,
senza alcun rapporto con le istituzioni ecclesiastiche. Il dV è partito
con l’idea che ormai non fosse più tempo di etichette confessionali e
con la volontà di mantenere le mani libere. È lo stesso dV a raccontare
spesso che, primi anni sessanta, gli fu proposto di fondere il suo
iniziale progetto con quello dell’Università Cattolica per dar vita al
Policlinico Gemelli e la cosa naufragò perché lui pretendeva che non ci
fosse scritto “cattolico” da nessuna parte. I problemi con la
gerarchia iniziarono in conseguenza del suo rifiuto di riservare due
posti nell’Opera San Romanello a uomini della Curia di Milano. Se il
concordato verrà approvato, il SR finirà proprio lì, nelle braccia del
Vaticano, dove il dV non avrebbe mai voluto andare. Stiamo assistendo a
una fantastica eterogenesi dei fini. Pare infatti che il cardinal
Bertone, vero dominus dell’intera operazione di salvataggio, coltivi
una strategia di acquisizione di università e ospedali cattolici per
creare un polo sanitario che colleghi l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù
(già sotto controllo vaticano), il SR, il Policlinico Gemelli,
l’Istituto Dermopatico dell’Im-macolata di Roma (anch’esso coi
conti in rosso) e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni
Rotondo. Si costituirà un network cattolico: di più, Kattolico, con la
k.
Una tale operazione costa cara: richiede tanti soldi, e non solo,
almeno nel caso del SR anche un intervento sulla linea scientifica ed
etica. Il cardinale avrà certamente letto i faldoni della Segreteria di
Stato contenenti la documentazione dei numerosi contenziosi tra il SR e
l’autorità ecclesiastica e avrà visto che, mentre i dissidi dei primi
anni erano di natura pratica-mondana e disciplinare, in anni più recenti
si sono tramutati in nodi concettuali, in diversità di vedute e
comportamenti sui temi bioetici. Al SR si pratica da sempre la
fecondazione assistita, che la dottrina della Chiesa non permette. Sul
fine vita v’è un’apertura giudicata eccessiva: nel 2006 lo stesso dV
annunciò di aver “staccato la spina” ad un amico malato. Nelle carte
vaticane il Cardinale avrà rinvenuto traccia della critica più radicale:
l’accusa di eresia scientista. Dalle parti di Milano 2 si esalterebbe
la ricerca scientifica, segnatamente quella biologica, vista come
espressione più alta e nobile della libertà, via sacra della conoscenza,
il tutto senza il beneficio del dubbio. Si darebbe troppo spazio alla
medicina preventiva-predittiva, all’esame del dna, all’utilizzazione
delle cellule staminali, al controllo a distanza; la fede nella
guarigione scivolerebbe verso il mito huxleyano dell’immortalità.
Non penso che il Vaticano condivida in toto questa accusa. Così come
non valuto l’attuale gerarchia, che pure ha individuato da tempo nella
bioetica il fronte incandescente della nuova sfida antropologica, in
grado di opporre una chiara linea alternativa al pensiero-prassi del SR.
Se questi entrerà nel network non ci saranno, almeno a breve, drastici
cambiamenti dell’impostazione scientifica e bioetica. Prenderà, questo
sì, l’etichetta giusta e dovrà far numeri, ovvero soldi. Confezione e
quantità: queste sono le priorità del salesiano Bertone. Il dibattito
sul contenuto e sulla qualità, sul miglioramento della salute e
sull’incremento della longevità, è rinviato nell’aldilà.

La vita è lunga

Si può trarre una morale da questa storia, senza passar per maramaldi?
Il sugo è semplice (simplex sigillum veri, così finisce il suo best
seller L’anima e il suo destino Vito Mancuso, altro prof del SR, oggi
teologo fra i più noti al pubblico di sinistra ma anche lui muto come un
pesciolino rosso): è ora di tornare ai fondamentali. Chiamatelo abc,
chiamatelo buon senso, chiamatelo saggezza, chiamatelo come volete ma
chiamatelo e seguitelo! Mi sembra di sentire la voce di mio nonno
Ambrogio. Non fare mai il passo più lungo della gamba. Non fare debiti
e, se sei costretto a farli per comperare la casa, pagali subito. Non
andare dagli avvocati e non farti trascinare in tribunale. Accontentati
di quello che hai. Prima o poi i nodi (e i pidocchi, aggiungo io)
vengono al pettine. «Va’, mangia con gioia il tuo pane, bevi il vino
con cuore lieto… in ogni tempo le tue vesti siano candide e il profumo
non manchi sul tuo capo… godi la vita con la sposa che ami, per tutti i
giorni della tua vita frugale… solo ricordati che Dio citerà in giudizio
ogni azione, tutto ciò che è occulto, bene o male» (questo non è il
nonno, è il Qoelet). In questo tempo di apocalisse torniamo al genesi,
all’incipit, a vivere bene e, com’è scritto sulle ricette di cucina,
q.b., quanto basta.
Chissà cosa pensa in proposito il dV, che appena due anni fa sulle
colline di Lavagno, nel veronese, aveva messo la pietra del centro Quo
Vadis, la cittadella del benessere dove imparare a vivere fino ai 120
anni. Ma adesso quo vadis, dV? In un’intervista di qualche tempo fa a
un ex pugile passato dalle stelle del successo alle stalle della
povertà, ho letto una frase semplice e terribile che mi si è stampata
nel cervello: «non credevo che la vita fosse così lunga». È una frase
che ogni VIP dovrebbe ricopiare e tenere nel portafoglio, per
rileggersela ogni mese. Anzi sarebbe il caso che anche noi VNP (very
normal people) la incidessimo nella mente. Solo un anno fa la gloria del
padre splendeva infinita. Ricorda, dV? Tutti a spellarsi le mani, il 14
marzo 2010. È venuto anche il quasi Papa, il cardinale Martini, a dirle
cose sublimi. Quanti applausi, quel giorno! Ora c’è un assordante
silenzio, il telefono tace, nessuno bussa. O dV, sia sincero, vuole
ancora vivere fino a 120 anni? E allora non era meglio seguire i
consigli giusti e finire sazio di giorni invece di ridursi solo,
schiacciato da una montagna di debiti e macchiato dal sangue del
supersigillo suicida?

-----------------------
Giovanni Colombo
libero

- Chi non vuole ricevere questi messaggi lo segnali e verrà subito
cancellato.












Vi trasmetto l' articolo che ho scritto sulla vicenda del San Raffaele
per la rivista Il Margine.
Di questa illuminante storia italiana si occuperà anche Report nella puntata
di domenica 11 dicembre.
Chi ci salverà? Forse le Banche, la Massoneria, il Vaticano?
Da anni sento sotto i piedi l' abisso. E da anni, per non scivolarci dentro, mi
aggrappo a un filo d'erba. Mi ci aggrappo... e tiene...
Ci risentiamo nel 2012, auguri di un bianco Natale
Giovanni

p.s. Allego anche l'email che ho scritto a settembre sul caso Penati e
che molti di voi non hanno ricevuto.

-----------------------


«Non credevo che la vita fosse così lunga»
Note in libertà su don Verzè e il San Raffaele

L’unico che poteva scrivere un vero articolo su don Luigi “Maria”
Verzè – il «Maria» è una libera aggiunta del don, di seguito “il
dV” – e sulla sua creatura, il San Raffaele – «pietra di Dio
che guarisce», di seguito “il SR” – non c’è più. Era Mario Cal,
il suo braccio destro, l’amico fraterno, il Supersigillo (vedi sotto
chi sono gli esoterici Sigilli), per 21 anni vicepresidente operativo
della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor (di seguito “la
Fondazione”). Il 18 luglio scorso si è sparato un colpo in testa,
lasciando due lettere e 12 scatoloni di documenti ora all’esame dei
giudici.
Un altro che dovrebbe scrivere ma non può più farlo, per le sue
precarie condizioni di salute, è il cardinale Carlo Maria Martini. Un
vero peccato, avrebbe potuto spiegarci meglio le sue parole del 14 marzo
2010, durante la festa per il 90° del dV (sul palco dei festeggiamenti
c’erano, insieme col Cardinale, Silvio Berlusconi e Ferruccio de
Bortoli), così riportate il giorno dopo dal Corriere della Sera
(articolo a p. 8 di Paolo Foschini): «Lo amo e lo stimo tanto – dice
Martini … Martini ha pronunciato l’elogio genetliaco del suo amico
“San Luigi” (un lapsus applaudito: “Ho precorso i tempi” ha
poi scherzato il Cardinale) elencandone le doti: “audacia
dell’aquila, coraggio del leone, passo felpato dell’antilope”.
E dicendone la “prudenza del serpente” ha citato il corrispondente
termine greco, che implica “saggezza ma anche astuzia e direi
furbizia”».
Altri ancora che dovrebbero sentire l’urgenza morale di scrivere sono
i filosofi dell’Università Vita – Salute (sulla nascita della facoltà
vedi la mia invettiva La strana coppia Cacciari – don Verzè, “Il
Margine” 6/2002). Nomi d’eccellenza, dotati di altissima visibilità
mediatica. Parlano su tutto ma proprio su tutto, in particolare sulle
nefandezze dell’amico del dV (tema arcinoto e in fondo neanche così
eccitante), non hanno molto da fare, almeno in Università (gli iscritti
al primo anno sono una ventina), ma finora non hanno trovano il tempo e
l’ardire di interrogarsi in profondità su quel che sta succedendo in
via Olgettina. Dopo qualche dichiarazione sulla “libertà non
negoziabile” assicurata dal prete, si sono chiusi in un
incomprensibile silenzio. E dire che la materia su cui philosophari è
piuttosto ampia.
Ubi deficiunt equi, trottant aselli. Accontentatevi dunque di qualche
nota in libertà di un quidam de populo. Provo a riassumere per punti lo
stato dell’arte.


Lo stato dell’arte (a fine ottobre 2011)
1. Il SR è una potenza sanitaria di prim’ordine. Sorto nel 1969
nell’hinterland milanese per ispirazione divina («Il nostro primo
azionista è Cristo», ha detto più volte il dV) e dall’iniziativa
dell’Associazione Centro di Assistenza Ospedaliera S. Romanello
(trasformatasi poi nella Fondazione), è un’eccellenza in Italia e in
Europa, una vedetta della ricerca, una struttura privata accreditata che
accoglie decine di migliaia di pazienti, e a cui la Regione Lombardia
versa ogni anno più di 400 milioni. Nel corso degli anni l’attività
della Fondazione si estende ben oltre l’IRCCS (Istituto di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico) di Milano 2: si va dagli altri ospedali in
Italia e all’estero (India e Brasile), all’Università Vita –
Salute (facoltà di medicina, psicologia, filosofia), dalle società di
servizi e di edilizia alle biotecnologie, dai laboratori di ricerca alle
aziende agricole, dagli alberghi di lusso a una casa editrice.
2. Questa imponente corporation, dopo aver attraversato varie e anche
burrascose crisi di crescita, negli ultimi anni scivola progressivamente
in una profonda crisi finanziaria. All’inizio del 2011 diventa urgente
trovare un nuovo assetto patrimoniale e gestionale. L’amico Silvio
viene sentito per primo. Ma la sentenza della Corte d’Appello sul Lodo
Mondatori – che ha imposto a Fininvest il pagamento di 560 milioni di
euro alla holding di Carlo De Benedetti – congela le intenzioni del
premier, non più in grado di venire incontro alle necessità dell’amico
prete. Mentre si ipotizza una cordata di salvatori, guidata da Giuseppe
Rotelli, uno dei maggiori imprenditori della sanità lombarda e italiana,
si mette in moto il segretario di Stato Vaticano, il cardinal Tarcisio
Bertone, con due suoi uomini di fiducia, il banchiere Ettore Gotti
Tedeschi, presidente dello IOR, e il manager della sanità Giuseppe
Profiti, presidente dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.
3. Esaminata la situazione, il cardinal Bertone decide di intervenire.
Il 15 luglio una nuova squadra entra nel Cda della Fondazione: oltre a
Profiti e Gotti arrivano altri due uomini di Bertone, l’ex
guardasigilli Giovanni Maria Flick e l’imprenditore cattolico genovese
Vittorio Malacalza. Completano il board Massimo Clementi, preside della
facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Vita Salute, e
Maurizio Pini, professore di accounting della Bocconi. Il dV resta sì
Presidente ma senza più deleghe operative. A Profiti, nominato
vicepresidente, toccano tutti i poteri di ordinaria e straordinaria
amministrazione.
4. Tre giorni dopo, il 18 luglio, si suicida Mario Cal. Nessuna
dichiarazione ufficiale da parte della Fondazione.
5. Le pressioni della Procura di Milano per avere quanto prima un piano
di risanamento costringono il Cda al lavoro per tutta l’estate. I
revisori di Deloitte, il superconsulente Enrico Bondi, i legali dello
Studio Origoni chiariscono le cifre: i debiti ammontano a un miliardo e
mezzo di euro; solo nel primo semestre del 2011 le perdite si attestano
sui 40 milioni di euro; ci sono centinaia di fornitori dell’ospedale
che non vengono pagati da due anni e sono anch’essi sull’orlo del
fallimento.
6. Il 14 settembre viene presentata al Cda l’offerta dello Ior e di
Vittorio Malacalza. Essa prevede il salvataggio di quasi tutte le
attività ospedaliere e di ricerca con il relativo personale (3.800
dipendenti). Il corrispettivo è di 250 milioni di euro, oltre
all’accollo di passività stimabili in circa 500 milioni di euro.
Secondo il progetto, le attività e le passività saranno trasferite a una
nuova società: controllata da quest’ultima nascerà una Fondazione che
avrà esclusivamente compiti di salvaguardia dello spirito originale e
che potrà continuare a ricevere i contributi del cinque per mille. La
vecchia fondazione incasserà il valore della nuova società, dismettendo
le attività rimaste e pagando i creditori (i privilegiati in forma
piena, i chirografari in una misura ridotta, dal 52 al 60 per cento).
7. Mentre il Cda analizza il progetto, il 23 settembre la Procura di
Milano, constatato lo stato di insolvenza, chiede il fallimento del SR.
Il Cda della Fondazione si dà una mossa: il 7 ottobre approva
definitivamente l’offerta Ior-Malacalza e dà mandato ai legali di
presentarla, sotto forma di richiesta di concordato preventivo, al
Tribunale fallimentare. Il 21 ottobre si dimettono all’improvviso i
consiglieri Massimo Clementi e Maurizio Pini: «per motivi strettamente
personali», recita il comunicato ufficiale.
8. Il 28 ottobre il Tribunale di Milano dà il via libera alla proposta
di concordato preventivo e nomina come commissari Rolando Brambilla,
Luigi Giovanni Saporito e Salvatore Sanzo. A loro spetta il compito di
“sorvegliare” un Cda in palese conflitto d’interessi con gli
offerenti Ior- Malacalza e di tenere aperta la porta ad altre eventuali
offerte. I creditori hanno tempo fino al 23 gennaio 2012 per esprimersi
sulla proposta: senza la loro approvazione, il piano salterà.

Da questi dati emerge una situazione non ancora definitiva ma dai
contorni già chiari. È finito il SR di dV e, come capita alla fine di
ogni epoca importante, c’è da riflettere a lungo per capire, imparare,
cambiare. Per questo – ripeto – è sorprendente il silenzio dei
maitres à penser. Perché non parla almeno lui, il capo indiscusso,
Massimo Cacciari? «Ormai è la mia voce» disse dV in un’intervista del
2007. In attesa di qualche cenno dell’alto, pongo io tre domande dal
basso. Sono le stesse che si fa pure la mia portinaia (non scherzo,
l’ho testata, non siamo al livello della Renèe de L’eleganza del
riccio ma quasi). Alle domande rispondo con la mia opinione, la mia
doxa. Di doxa in doxa possiamo tentare di avvicinarci alla verità,
all’aletheia, allo svelamento (tutto con la minuscola, le maiuscole
non sono in nostro potere).

Chi è don Verzè?
Prima domanda: ma chi è davvero il dV? L’ho visto di persona solo in
due occasioni, ho letto alcune sue interviste, ho raccolto pareri da
dipendenti del San Raffaele e ho letto svogliatamente uno dei suoi
libri, Siamo tutti nella stessa barca, scritto a quattro mani con il
cardinale Martini (sempre lui!), pubblicato nel 2009. Come posso
giudicarlo? Infatti non lo giudico, faccio solo parlare la mia pelle
(Pelle per pelle, tra l’altro, è il titolo della autobiografia scritta
con Giorgio Gandola, edita da Mondadori nel 2004). Secondo me il dV, a
dispetto dell’abito di manager, giacca e cravatta d’ordinanza, e
delle sue ardite proposte di riforma della Chiesa, è un tipico prete
veneto della generazione preconciliare. E come tutti (o quasi) i preti
di quella generazione si sente un eletto che non è tenuto a rispettare
le regole del mondo. Ciò spiega la sua allergia per le leggi (è stato più
volte indagato e condannato in primo grado, salvato in seguito dalla
prescrizione) e la sua totale avversione per il pareggio di bilancio.
Dio mi ha chiamato, io ho risposto, son diventato prete, non sono più
come gli altri cittadini, son legibus solutus, la Provvidenza
provvederà, chi può fermarmi? Così pensa il prete vecchio stampo
della cristianità lombardo-veneta.
Per di più, dV è un prete che vuole diventare un fondatore. La tensione
per l’opera l’ho vista da vicino in molti parroci ambrosiani che si
sono dannati l’anima pur di costruire chiese e oratori (è stato
chiamato il “culto della pietra”). In dV questa tensione s’è fatta
ossessione, spinta irrefrenabile verso obiettivi altissimi, per superare
pure il suo maestro, il beato Giovanni Calabria. Ogni fondatore, per
essere tale, deve usare un linguaggio immaginifico, biblico-sacrale;
deve attorniarsi di seguaci fedelissimi; deve cercare alleanze con i
potenti di turno. E tutto questo ha fatto dV, dimostrando un’abilità e
una spregiudicatezza fuori dal comune. I suoi discorsi slittano
facilmente dalla scienza alla fede, dalla teologia alla taumaturgia. Al
SR i simboli e le frasi bibliche sono ovunque, appese ai muri e persino
negli ascensori, citate negli scritti e negli incontri ufficiali. I suoi
più stretti collaboratori, disponibili a dedicarsi interamente alla
causa, li ha riuniti in un associazione riconosciuta dalla diocesi di
Verona e li ha sigillati con il sigillo dell’Apocalisse (per questo
vengono chiamati i Sigilli). Ha costruito una fitta rete trasversale di
contatti e di amicizie. A livello mondiale è amico del (fu) Gheddafi e
di Fidel Castro. Nel mondo economico è stato finanziato da tutti, e
super finanziato in particolare dalla Cariplo di Roberto Mazzotta e da
Intesa San Paolo di Giovanni Bazoli. In politica è stato vicino agli
andreottiani, alla destra Dc e ai socialisti. Intimo di Bettino, ha
sempre amato, ricambiato, Silvio. Ora sta pure flirtando con Nichi
Vendola, appassionato sostenitore del progetto del nuovo SR del
Mediterraneo in quel di Taranto. Gli unici che non sopporta sono i
cattocomunisti, «la sinistra cattolica dossettiana e lapiriana,
giustizialista e pauperista, egalitaria e autoritaria».
Il prete-fondatore non ha mai avuto freni, e in questi ultimi anni ha
schiacciato ulteriormente sull’acceleratore. La sua volontà di
espansione ha assunto contorni megalomani. Deve lasciare a tutti costi
qualcosa di eterno. Tanto più che il suo “primo socio” non protesta
mai. Molto riservato, questo Signore. Più dV lo tira in ballo («È il mio
socio di maggioranza. Se lui dice “vai avanti”, io vado avanti e
fino a che lui mi viene dietro non mi fermo»), più Lui resta in
silenzio. Era certamente silenzioso e forse pure annoiato quel giorno
del 2008 quando il don posò un’enorme statua dell’arcangelo Raffaele
sulla cupola dell’ospedale milanese. La stessa cupola, quella del
nuovo dipartimento di Medicina molecolare, da cui già pendeva una
gigantesca doppia elica che rappresenta il dna, appena sopra la
riproduzione della barca di San Pietro. Forse questo socio ama la scure
più che il merletto. Ciò che tronca, semplifica, brutalizza, più che ciò
che gonfia, complica, appesantisce. Di sicuro non apprezza il rosso nei
bilanci e i mercanti nel tempio.

Perché tanto successo?
Seconda questione: perché il dV ha riscosso un così grande successo? La
risposta sembra facile. Il don ha stretto in una morsa la realtà e
l’ha piegata ai suoi sogni carismatici, e adesso l’opera è lì,
enorme, e fa del bene a tante persone, chi può negarlo? Come si fa a non
ammirarla? L’opera incanta gli esseri umani e a nulla vale allertare
sulla presenza di anomalie (uso un eufemismo). Chi si permette di
avanzare dei dubbi viene bollato per invidioso disfattista moralista
comunista. L’opera attira sempre consenso, a prescindere dalle
forzature (uso un altro eufemismo). Anzi, proprio le forzature producono
spesso un alone epico e provocano un aumento dell’ammira-zione.
Cos’è questa inesorabile tendenza a sottovalutare gli aspetti
negativi, appena questi si presentino, perché dopo è tardi? È un’altra
delle forme in cui si manifesta la banalità del male? Ah, se i biologi,
i filosofi, i teologi parlassero… Gli studiosi che si occupano di
soma-psiche-spirito dovrebbero pur pronunciarsi sul groviglio che siamo.
Qualcosa di noi è nella luce della razionalità e della moralità, ma
molto c’è di sommerso, brividi e spinte che risalgono dalla zona più
buie del nostro io e che spingono a mollare i freni e a partire per la
tangente. La storia insegna che purtroppo sono i chierici, coloro che
per tutta la vita hanno distillato belle parole e inseguito splendide
teorie, i primi a finire ammaliati dalla vista dell’opera, della
“carne”, anche quando questa è opaca, ammalorata, costruita su
parole sbagliate o menzognere.
In ultima istanza, il successo esagerato e prolungato di dV mi sembra
una tipica sottovalutazione della presenza del male. Libera nos a malo…
perché non recitiamo più il Padre Nostro?… Dai sicuri di sé, presuntuosi
e arroganti, dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti, dall’egoismo
sdrucciolo che abbiamo tutti quanti, libera, libera nos Domine… da
quanto tempo non cantiamo più Guccini? Noi siamo perennemente assonnati
e non ci preoccupiamo mai del male in fase preventiva, al mattino,
quando l’opera sta sorgendo. Invece «la natura delle cose sta nel loro
nascimento»… da quanto tempo non studiamo più Gianbattista Vico? Men che
meno ce ne preoccupiamo sotto il sole di mezzogiorno. A quell’ora solo
applausi e champagne.
Ma la sera arriva presto, specie in ospedale. A disastro avvenuto siamo
costretti a intervenire. Ma lo facciamo sempre alla nostra maniera,
svogliatamente, superficialmente, senza incidere il tumore in radice.
Rimuoviamo il peccatore, l’egomaniaco, ma non vogliamo capire il
peccato, la patologia, e fare metanoia, cambiare mentalità. Vogliamo
tornare subito nel nostro letto. Il mondo non è che sonno. Il mondo
vuole la ripetizione addormentata del mondo. Il Vaticano che arriva con
zuavi e palafrenieri darà una sveglia?

Perché il Vaticano interviene?
Terza e ultima domanda: perché il Vaticano interviene? Il SR è laico,
senza alcun rapporto con le istituzioni ecclesiastiche. Il dV è partito
con l’idea che ormai non fosse più tempo di etichette confessionali e
con la volontà di mantenere le mani libere. È lo stesso dV a raccontare
spesso che, primi anni sessanta, gli fu proposto di fondere il suo
iniziale progetto con quello dell’Università Cattolica per dar vita al
Policlinico Gemelli e la cosa naufragò perché lui pretendeva che non ci
fosse scritto “cattolico” da nessuna parte. I problemi con la
gerarchia iniziarono in conseguenza del suo rifiuto di riservare due
posti nell’Opera San Romanello a uomini della Curia di Milano. Se il
concordato verrà approvato, il SR finirà proprio lì, nelle braccia del
Vaticano, dove il dV non avrebbe mai voluto andare. Stiamo assistendo a
una fantastica eterogenesi dei fini. Pare infatti che il cardinal
Bertone, vero dominus dell’intera operazione di salvataggio, coltivi
una strategia di acquisizione di università e ospedali cattolici per
creare un polo sanitario che colleghi l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù
(già sotto controllo vaticano), il SR, il Policlinico Gemelli,
l’Istituto Dermopatico dell’Im-macolata di Roma (anch’esso coi
conti in rosso) e la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni
Rotondo. Si costituirà un network cattolico: di più, Kattolico, con la
k.
Una tale operazione costa cara: richiede tanti soldi, e non solo,
almeno nel caso del SR anche un intervento sulla linea scientifica ed
etica. Il cardinale avrà certamente letto i faldoni della Segreteria di
Stato contenenti la documentazione dei numerosi contenziosi tra il SR e
l’autorità ecclesiastica e avrà visto che, mentre i dissidi dei primi
anni erano di natura pratica-mondana e disciplinare, in anni più recenti
si sono tramutati in nodi concettuali, in diversità di vedute e
comportamenti sui temi bioetici. Al SR si pratica da sempre la
fecondazione assistita, che la dottrina della Chiesa non permette. Sul
fine vita v’è un’apertura giudicata eccessiva: nel 2006 lo stesso dV
annunciò di aver “staccato la spina” ad un amico malato. Nelle carte
vaticane il Cardinale avrà rinvenuto traccia della critica più radicale:
l’accusa di eresia scientista. Dalle parti di Milano 2 si esalterebbe
la ricerca scientifica, segnatamente quella biologica, vista come
espressione più alta e nobile della libertà, via sacra della conoscenza,
il tutto senza il beneficio del dubbio. Si darebbe troppo spazio alla
medicina preventiva-predittiva, all’esame del dna, all’utilizzazione
delle cellule staminali, al controllo a distanza; la fede nella
guarigione scivolerebbe verso il mito huxleyano dell’immortalità.
Non penso che il Vaticano condivida in toto questa accusa. Così come
non valuto l’attuale gerarchia, che pure ha individuato da tempo nella
bioetica il fronte incandescente della nuova sfida antropologica, in
grado di opporre una chiara linea alternativa al pensiero-prassi del SR.
Se questi entrerà nel network non ci saranno, almeno a breve, drastici
cambiamenti dell’impostazione scientifica e bioetica. Prenderà, questo
sì, l’etichetta giusta e dovrà far numeri, ovvero soldi. Confezione e
quantità: queste sono le priorità del salesiano Bertone. Il dibattito
sul contenuto e sulla qualità, sul miglioramento della salute e
sull’incremento della longevità, è rinviato nell’aldilà.

La vita è lunga
Si può trarre una morale da questa storia, senza passar per maramaldi?
Il sugo è semplice (simplex sigillum veri, così finisce il suo best
seller L’anima e il suo destino Vito Mancuso, altro prof del SR, oggi
teologo fra i più noti al pubblico di sinistra ma anche lui muto come un
pesciolino rosso): è ora di tornare ai fondamentali. Chiamatelo abc,
chiamatelo buon senso, chiamatelo saggezza, chiamatelo come volete ma
chiamatelo e seguitelo! Mi sembra di sentire la voce di mio nonno
Ambrogio. Non fare mai il passo più lungo della gamba. Non fare debiti
e, se sei costretto a farli per comperare la casa, pagali subito. Non
andare dagli avvocati e non farti trascinare in tribunale. Accontentati
di quello che hai. Prima o poi i nodi (e i pidocchi, aggiungo io)
vengono al pettine. «Va’, mangia con gioia il tuo pane, bevi il vino
con cuore lieto… in ogni tempo le tue vesti siano candide e il profumo
non manchi sul tuo capo… godi la vita con la sposa che ami, per tutti i
giorni della tua vita frugale… solo ricordati che Dio citerà in giudizio
ogni azione, tutto ciò che è occulto, bene o male» (questo non è il
nonno, è il Qoelet). In questo tempo di apocalisse torniamo al genesi,
all’incipit, a vivere bene e, com’è scritto sulle ricette di cucina,
q.b., quanto basta.
Chissà cosa pensa in proposito il dV, che appena due anni fa sulle
colline di Lavagno, nel veronese, aveva messo la pietra del centro Quo
Vadis, la cittadella del benessere dove imparare a vivere fino ai 120
anni. Ma adesso quo vadis, dV? In un’intervista di qualche tempo fa a
un ex pugile passato dalle stelle del successo alle stalle della
povertà, ho letto una frase semplice e terribile che mi si è stampata
nel cervello: «non credevo che la vita fosse così lunga». È una frase
che ogni VIP dovrebbe ricopiare e tenere nel portafoglio, per
rileggersela ogni mese. Anzi sarebbe il caso che anche noi VNP (very
normal people) la incidessimo nella mente. Solo un anno fa la gloria del
padre splendeva infinita. Ricorda, dV? Tutti a spellarsi le mani, il 14
marzo 2010. È venuto anche il quasi Papa, il cardinale Martini, a dirle
cose sublimi. Quanti applausi, quel giorno! Ora c’è un assordante
silenzio, il telefono tace, nessuno bussa. O dV, sia sincero, vuole
ancora vivere fino a 120 anni? E allora non era meglio seguire i
consigli giusti e finire sazio di giorni invece di ridursi solo,
schiacciato da una montagna di debiti e macchiato dal sangue del
supersigillo suicida?

-----------------------
Giovanni Colomb.. libero

- Chi non vuole ricevere questi messaggi lo segnali e verrà subito
cancellato. www.acraccademia.it  acr-onlus@libero.it

mercoledì 9 novembre 2011

“Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'oceano,

ma se non lo facessimo

l'oceano avrebbe una goccia in meno”.

Madre Teresa di Calcutta


“Un politico guarda alle prossime elezioni,

uno statista alle prossime generazioni”.

Alcide De Gasperi

martedì 27 settembre 2011

Editoria.. LIBRI di ACR!

Gruppo Editoriale Kimerik
Casa Editrice Kimerik: passione per la parola

Partecipazione Salone del libro di Chiari (Brescia)
Rassegna dell'Editoria di Chiari - Brescia
11-12 e 13 novembre

Se interessato La preghiamo di inviarci la conferma entro e non oltre il 15 ottobre 2011
Ultimi giorni per poter aderire all'iniziativa Rassegna dell'Editoria non solo con la presenza del libro ma con qualche strumento di promozione in più. Saremmo felici di far partecipare anche il Suo libro offrendo una migliore visibilità.
Naturalmente a parte il fatto di esserci, quest’anno abbiamo previsto uno schema di promozione più articolato. Se lo desidera avrà la possibilità di ricevere una pergamena, possiamo stampare delle locandine dedicate al Suo libro che saranno esposte presso il nostro stand a Chiari.
Elementi questi che possiamo offrire con entusiasmo e con condivisione. Tutto ciò prevede una partecipazione economica davvero minima.
Sono tante le iniziative di promozione a cui aderiamo e ci attiviamo per dare maggiore possibilità ai nostri autori.
Abbiamo deciso di partecipare anche alla Rassegna dell'Editoria di Chiari (Brescia) l'11 - il 12 e il 13 novembre e saremmo felici di far partecipare anche il Suo libro alla Rassegna offrendo una migliore visibilità.

Certamente non possiamo far partecipare sempre tutti gli autori, gli spazi espositivi non sono immensi, oltre alla rotazione i criteri selettivi si baseranno, principalmente, sull’appartenenza geografica dell’autore e sulla tipologia di libro.
Ciononostante, quest’anno abbiamo previsto uno schema di promozione più articolato.
Questo le garantirà, se lo desidera, la partecipazione, inoltre avrà la possibilità di ricevere una pergamena e la stampa di locandine a colori dedicate al Suo libro, che saranno esposte presso il nostro stand a Chiari. Elementi questi che possiamo offrire con entusiasmo e con condivisione. Tutto ciò prevede una partecipazione economica davvero minima.

E' questa una possibilità importantissima, esporre il proprio libro in quella vetrina è un passo fondamentale nel percorso della promozione.

Ecco lo schema:
Se interessato dovrebbe
1 stampare la scheda allegata (è un semplice file in pdf)
2 scegliere l'opzione di promozione
3 Firmarla
inviarla via fax al numero 0941243561 o per e-mail (con scansione digitale) all'indirizzo info@kimerik.it
Se richiede la pergamena la consegneremo per posta (sarà spedita direttamente a casa).
Possono aderire tutti, di tutte le regioni italiane (se hanno pubblicato con la Kimerik).
Se interessato La preghiamo di inviarci il la conferma entro e non oltre il 15 ottobre 2011

Sperando di aver fatto cosa utile segnalandoLe questa possibilità, inviamo cordiali saluti il team della Kimerik
www.acraccademia.it

domenica 18 settembre 2011

DOMANI CONSIGLIO COMUNALE ALLE ORE 16.30

Milano, 18 settembre 2011 - La seduta del Consiglio comunale si terrà domani, lunedì 19 settembre, alle ore 16.30.

Il programma dei lavori, dopo gli interventi liberi dei consiglieri, prevede la trattazione della delibera per la concessione in diritto di superficie di aree di proprietà comunale alla società A2A per la realizzazione di impianti tecnologici.
In programma anche la discussione di ordini del giorno collegati alla delibera relativa all’approvazione del regolamento per l’applicazione dell’addizionale Irpef.
La seduta consiliare prevede inoltre la discussione della delibera per la proroga dei termini di applicazione del regolamento per l’esercizio dell’attività di estetica e mestieri affini.
Sono in programma altre mozioni e ordini del giorno.

Il Consiglio comunale si potrà seguire direttamente sulla home page del sito del Comune di Milano con link alla sezione VideoConsiglio
( http://www.comune.milano.it/dseserver/videoconsiglio/index.html ).
Sarà anche possibile seguire la seduta dall’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele.  

venerdì 26 agosto 2011

Riceviamo dall'IST, INT. di SANREMO .. e a cura di Rio e soci de IL SANREMESE.. pubblichiamo..

A final reminder that the IIHL will soon be closing applications for its new one week intensive Advanced Course in Law of Armed Conflict (LOAC) from 3 - 7 October 2011 in English and French.
The Advanced Course on the Law of Armed Conflict (LOAC) is provides a practical and contemporaneous consideration, at an advanced level, of LOAC issues with a particular focus on those impacting on interoperability in multinational operations.
The following topics are covered during the course include:

Categorisation of Armed Conflict
Relationship between International Humanitarian Law and International Human Rights Law
Maritime Security Operations
Targeting
Belligerent Occupation
Accountability and Enforcement
Click here to see the course programme and to register your participation. Full details can also be accessed via our IHL Training Courses section on the website:  www.iihl.org
If you would like to attend this workshop and require a Visa please note that this process can take up to one month and you are advised to start your application process as soon as possible.
If you have any questions regarding the course or travel administration, please contact the Course Administrators, maria.jonsson@iihl.org and patrizia@iihl.org
We look forward to welcoming you to Sanremo in October.
Regards.
Colonel Darren Stewart
Director Military Department

Traduzione da Trovato inglese verso italiano

Un richiamo finale che la IIDU sarà presto la chiusura delle applicazioni per il suo nuovo corso intensivo di una settimana avanzata in diritto dei conflitti armati (LOAC) dal 3 - 7 ottobre 2011 in inglese e francese.

Il Corso Avanzato sul Diritto dei conflitti armati (LOAC) si fornisce una considerazione di ordine pratico e contemporaneo, ad un livello avanzato, di questioni LOAC con un focus particolare su quelle che incidono sulla interoperabilità nelle operazioni multinazionali.

I seguenti argomenti sono trattati durante il corso sono:



Classificazione dei conflitti armati
Rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritto internazionale dei diritti umani
Maritime Security Operations
targeting
occupazione belligerante
Responsabilità e l'esecuzione

Clicca qui per vedere il programma del corso e di registrare la vostra partecipazione. Tutti i dettagli si può accedere anche attraverso la nostra sezione del diritto internazionale umanitario Corsi di Formazione sul sito: www.iihl.org

Se volete partecipare a questo workshop e richiedono un visto si prega di notare che questo processo può richiedere fino a un mese e si consiglia di iniziare la procedura di richiesta il più presto possibile.

Se avete domande riguardanti il ​​corso o amministrazione viaggio, si prega di contattare gli amministratori del corso, maria.jonsson @ iihl.org e patrizia@iihl.org

Saremo lieti di darvi il benvenuto a Sanremo nel mese di ottobre.

Saluti.

Il colonnello Darren Stewart
Direttore Dipartimento Militare
 

mercoledì 6 luglio 2011

BURLESC.. di SANREMO un teatro mega.. a cura di ACR IL SANREMESE!

http://www.acraccademia.it/

http://blog.libero.it/4658LEALTA/view.php?nocache=1244622214&ssonc=1290436163

http://appuntamentiacr-onlus.blogspot.com/

http://blog.libero.it/ACRILSANREMESE/view.php?reset=1

http://www.facebook.com/note.php?created&&note_id=215711891806379

http://blog.libero.it/ACRILSANREMESE/view.php?reset=1

Uno spettacolo attuale..
Frame Sanremo di Capponi Luca ..Domicilio Fiscale Vicolo San Lazzaro 11 Sede operativa, Via San Francesco 65 ..Sanremo 18038 (IM) .. C.F. : CPPLCU77L08I138G





http://acrilsanremese.blogspot.com/

Carissimi...
Grazie! Eccole pubblicate:

Ne mancano alcune in cui ci sono io (sono quello della prima foto con la capa del BURLESC) e poi alcune con una piccola bimba e la mamma, se me le imvia pubblico anche quelle.
a presto
sergio.merzario4658@libero.it  
http://www.acraccademia.it/
...
Buon giorno come da accordi le invio in allegato le foto dell'evento, sono già in formato per il web, al momento ne ho individuato una con lei e l'ho inserita, nel caso ne servissero altre del dopo spettacolo me lo dica che le invio, ho aggiunto sei foto dello spettacolo in caso dovessero servirle, nel caso ne servissero altre mi faccia sapere.

A presto
_______________________________

Frame Sanremo di Capponi Luca ..Domicilio Fiscale Vicolo San Lazzaro 11 Sede operativa, Via San Francesco 65  ..Sanremo 18038 (IM) .. C.F. : CPPLCU77L08I138G
 ...............
Buongiorno,
in allegato, Savethedate della conferenza stampa di presentazione del progetto Area Sanremo che si svolgerà il 13 luglio alle 12.00 presso l'Hotel de Paris di Sanremo.
Cordialmente.
Sara Alessandri.. Ufficio Stampa Sanremo Promotion S.p.A.
.........................................................................
Palafiori Corso Garibaldi snc.. 18038 SANREMO
.......................................................................
Tel. + 39 0184 591600.. Fax + 39 0184 547563.. Mobile + 39 333 5484900
..........................................................................
E-mail: sara.alessandri@sanremopromotion.com
http://www.sanremopromotion.com/

sabato 2 luglio 2011

Posti di lavoro disponibili? .. a cura di acr il sanremese

Cicca LAVOROhttp://mailbeta.libero.it/cp/ps/Main/login/AuthenticateReal?s=1309597973846&callAPITONotify=false&va=1309597973846&d=libero.it&rndPrx=0.4046941735227335&isTestCp=false&u=oceano-rio&cookieAccepted=yes&trsId=4428817&fromSso=yes&s=1309597973846
Ricerca:
- SENIOR PAYROLL
- DIETISTA PER GRANDE RISTORAZIONE
- STAGE CONTROLLO DI GESTIONE
- CUOCO/A PER MENSA AZIENDALE
- STAGE GESTIONE PRESENZE
- COLF ESPERTA E REFERENZIATA
- STAGE GESTIONE DEL PERSONALE
- PROMOTER/DIMOSTRATRICI PITTURE DECORATIVE QUARONA
- STAGE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
- STAGE AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE
- STAGE RISORSE UMANE
- PERSONALE DI SALA
- PROMOTER/DIMOSTRATRICI PITTURE DECORATIVE MODENA
- OPERATORE TELESELLING
- ADDETTI/E PICKING
- ADDETTO/A UFFICIO IMPORT
- PORTIERE D'ALBERGO
- Segretaria Contabile Part-Time
- ADDETTA/O ALLA CONTABILITA’ PER STUDIO PROFESSIONALE
- OPERAI/CARRELISTI
- RECEPTIONIST PER SHOWROOM
- Segretaria di Direzione
- MAGAZZINIERE APPARTENENTE ALLE CATEGORIE PROTETTE
- ADDETTA CONTABILITA' GENERALE
- DIALOGATORI SETTORE NO PROFIT
- FINANCIAL/BUSINNESS ANALYST APPARTENENTE ALLE CATEGORIE PROTETTE
- Segretaria di direzione
- CHEF DE RANG
- Saldatore specializzato ad elettrodo
- ADDETTO/A ALLE PULIZIE PER SERVIZI EXTRA MENSILI ZONA CATTOLICA/PESARO
- ADDETTO/A CONTROLLO QUALITA’ PRODOTTO FINITO
- DISEGNATORE ELETTRICO
- CONSULENTE ESPERTO IN LOGISTICA
- RESPONSABILE SVILUPPO PRODOTTO SETTORE ABBIGLIAMENTO
- ADDETTE PICKING
Se sei interessato a ricevere offerte ideali per il tuo profilo professionale, imposta un jobalert; clicca qui sotto
info@acraccademia.it !

venerdì 1 luglio 2011

riceviamo e pubblichiamo a cura di rio di Acr

Ciao Lettori e Poeti!
 ... a tutti i lettori de IL SANREMESE
                      INVITATION

New Books of the International Institute of Humanitarian Law, Sanremo
Launch & Discussion
Global Violence: Consequences and Responses
EDITED BY: PROFESSOR MARCO ODELLO, UNIVERSITY OF WALES AND DR. GIAN LUCA BERUTO, IIHL
Flujos Migratorios de América Latina/Flussi Migratori dall’America Latina
EDITED BY: DR. DARIO CARMINATI, IIHL AND DR. MARINA GORI, Lawyer
WELCOME ADDRESS:
PROFESSOR STEVEN HAINES
HEAD OF THE SECURITY AND LAW PROGRAMME, GCSP
AMBASSADOR MAURIZIO MORENO
PRESIDENT, IIHL
CONTRIBUTIONS:
DR. BALDWIN DE VIDTS
FORMER LEGAL ADVISOR TO NATO SECRETARY-GENERAL – VICE PRESIDENT, IIHL
DR. STEPHANE OJEDA
LEGAL ADVISER, ICRC
PROFESSOR FAUSTO POCAR
PAST PRESIDENT, JUDGE, INTERNATIONAL CRIMINAL TRIBUNAL FOR THE FORMER YUGOSLAVIA
VICE PRESIDENT, IIHL
AMBASSADOR LAURA THOMPSON
DEPUTY DIRECTOR GENERAL, INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR MIGRATION – COUNCIL MEMBER, IIHL
CHAIR:
PROFESSOR MICHEL VEUTHEY
VICE PRESIDENT, IIHL
FRIDAY 8 JULY 2011
12:30 – 13:30
(A light lunch buffet will be served from 12:00-12:30)
Geneva Centre for Security Policy
Vieira de Mello Auditorium
2nd floor, WMO/OMM Building
Avenue de la Paix 7bis
(Identity document required to enter the venue)FESTEGGIAMENTI PATRONALI A SAN GIOVANNI DI SANREMO 2011:

Sabato 2 Luglio ore 21.00 Serata Danzante con l'orchestra"Sole e Luna"
Domenica 3 Luglio ore 21.00 Serata Danzante con l'orchestra"Sorrisi e Musica" e ore 23.00 Estrazione premi Lotteria la lista dei premi viene esposta alla cassa e al bar.
Vi aspettiamo numerosi!!!!
Per Prenotazioni cell. 335 - 6976981 N.B. la prenotazione si riserva fino alle 21.00. Per tutte le serate è in funzione il servizio bar Gastronomia.
AMPIO PARCHEGGIO - INGRESSO LIBERO
a cura di MUSSO ELISABETTA
http://ww.lavenavaricosa.com/Vena/La_Vena_Varicosa.html
 http://www.youtube.com/watch?v=jG2bKEIlJsI
http://www.bottegadartesanremo.it/contatti.html
eli.ilsanremese@libero.it

Ciao ACR e Centroricerchevalassinesi,

Viadepoeti e il Comune di Gaggiano, tramite il ns amico Sergio GOI, ci  invitano a "“X chi c'è"" e storie e cantastorie con Lucio Dal Col e Luigi Perfetti (il 3 luglio pv alle h 15 x ulteriori info. andrea.capello50@alice.it  ).
INVITO: PARTECIPATE E FATE PARTECIPARE, SOLIDARIETA' E DIVERTIMENTO . GRAZIE, ciao a tutte/i, sergio GOI e Sergio Dario MERZARIO


“X chi c'è.. da via Dei POETI.."  mercoledì 6 luglio alle ore 19.00
Luogo: Parco della MONTAGNOLA
Perteciperai? Sì - No - Forse
Rimuovi dagli eventi xkè non ti interessa? .. scrivi a : info@acraccademia.it
http://www.acraccademia.it/

Riceviamo e volentieri pubblichiamo!
The International Institute of Humanitarian Law is pleased to announce its

Specialised Courses on the Laws of Armed Conflict for Planners and Executors of Naval and Air Operations. Both courses run concurrently and will be conducted over the period 28 Nov – 2 Dec 2011.
Each course provides planners and executors of naval and air operations with a comprehensive theoretical and practical knowledge of the Laws of Armed Conflict (LOAC), which will enable them to apply naval and air power in compliance with LOAC in times of armed conflict, whether international or non-international in nature. The courses also consider some of the legal principles and obligations involved in the application of naval and air power in operations that are not subject to LOAC.
Why attend this course?
The LOAC for Planners and Executors of Naval and Air Operations Courses have been revised by our Teaching Expert Group to ensure they are fully up-to-date and relevant for today’s Naval and Air operator. Our Teaching Staff and Facilitators are drawn from experienced senior military legal officers, leading academics practising in the field and experts from international organisations. Topics will be covered using a seminar-based approach to maximise the participant’s ability to find outcome-oriented solutions through the application of the relevant LOAC provisions. The wide range of national and cultural experiences of the participants attending will ensure a superior understanding of the multinational challenge.
Who should attend?
This week long Course is a must for air force and naval officers, military lawyers, civilian legal advisers and government officials with a need for an in-depth knowledge of LOAC as it applies in the air and maritime environment.
Both course’s design and method of instruction is such that no formal prior exposure to LOAC is required. It is, however, recommended that participants have a good working knowledge of naval systems, military aircraft, aircraft systems and the weapons and self-protection systems they carry. They must also have an understanding of the technical jargon, associated with the environment, in the working language of the Course.
The courses are of one week duration and are conducted in English.
Click this link to register your participation. Full details can be accessed here or via our IHL Training Courses section on the website: www.iihl.org
We look forward to welcoming you to Sanremo at the end of November.
Colonel Darren Stewart OBE
Director of the Military Department
ISTITUTO INTERNAZIONALE DI DIRITTO UMANITARIO
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------
INTERNATIONAL INSTITUTE OF HUMANITARIAN LAW . INSTITUT INTERNATIONAL DE DROIT HUMANITAIRE
sanremoinstitute@iihl.org
http://accademiailmilanese.blogspot.com/